

โ๐ผ๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐ ๐๐๐ ๐๐๐ ๐ก๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐ก๐ก๐๐ก๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ก๐๐๐ ๐ ๐ ๐ฬ ๐๐ ๐ ๐๐ ๐ก๐๐ก๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐ ๐ ๐ก๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐ ๐ ๐ฃ๐๐๐ข๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐ข๐๐ก๐ข๐๐, ๐๐ฃ๐ฃ๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ก๐ ๐๐๐๐๐๐ก๐ก๐๐ฃ๐, ๐ ๐ข๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐ฃ๐ โ๐๐ข๐๐ก๐ ๐โ๐๐๐๐๐๐โ: ๐๐ฃ๐ฃ๐๐๐ ๐ ๐ข๐๐ ๐๐๐ ๐ก๐๐๐ง๐๐๐๐ ๐๐๐ก๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐โ๐ข๐๐๐๐๐ก๐ฬ, ๐ฃ๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐โ๐๐๐๐ข๐ก๐๐ง๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐ก๐๐ ๐๐๐ขฬ ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ฃ๐๐๐ข๐ ๐โ๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐ก๐ก๐ ๐๐๐โ๐๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐. ๐ถ๐๐ฬ ๐ฬ ๐๐ฃ๐ฃ๐๐๐ข๐ก๐ ๐๐ก๐ก๐๐๐ฃ๐๐๐ ๐ ๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐ง๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ก๐ข๐๐ ๐ ๐๐ ๐โ๐๐ก๐ก๐๐ง๐ง๐๐ง๐๐๐๐ ๐๐ ๐ก๐ข๐ก๐ก๐ ๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ง๐ ๐๐๐ ๐ก๐๐โ๐, ๐๐๐๐ง๐๐๐ก๐๐โ๐, ๐ ๐๐๐๐๐๐ง๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐๐ ๐๐๐ ๐ก๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐, ๐ ๐ ๐ข๐ ๐ฃ๐๐๐ก๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐ ๐๐๐ ๐๐ ๐ ๐๐ ๐ก๐๐๐ก๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐ง๐๐๐๐ ๐๐ข๐๐๐ ๐๐๐ก๐๐๐โ.
๐ด๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ - ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐ ๐ ๐๐ข๐๐๐๐๐ ๐, ๐ ๐๐๐๐๐๐๐, ๐ก๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐ ๐ก๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐ ๐บ๐๐๐๐๐ ๐๐๐ก๐๐๐
Questi tempi non facili, sono statiย forieri di tanti insegnamenti. Ci hanno mostrato il nostro vero baricentro, quella spina dorsale incrollabile, che ci sostiene anche quando tutto sembra arrendersi. Parlo della natura, ovviamente. Di quella forza primeva di cui siamo parte. Le nostre menti, ormai allenate alla mancanza, addestrate a โcosa non si puรฒ fareโ, trovano in essa abbondanza e ristoro. La sua stessa immagine di opulenza e splendore, la capacitร rigogliosa di colonizzare i suoi spazi sottratti, si oppone, senza graffio, al cedimento delle nostre certezze, quelle su cui ci eravamo abituati ad appoggiare le nostre vite. Oggi guardiamo la natura con rispetto, sentiamo attrazione irresistibile a rifugiarci in essa, a godere del suo silenzio, della sua bellezza. Riscopriamo quello che per millenni รจ stato chiaro a tutti: la natura ci fa bene; ci rende sani e creativi, ispirati. Amplia i nostri sensi, restaura quel senso del sacro che abbiamo estromesso dalla nostra esistenza marchiandolo come superstizione.
Eppure รจ proprio la poesia il modo in cui la natura parla dentro di noi, ed il rito, il modo in cui noi dialoghiamo con essa, partecipando a quel mondo ciclico che costanteme ci rinnova e ci mette in salvo dall’idea di tempo rettilineo cui ci hanno condannatio dall’anno zero in poi, tempo dal quale veniamo disarcionati ad ogni crisi, collettiva o personale che sia.ย Apparteniamo alla terra, ma lo abbiamo scordato. Dentro di noi,ย ancora ulula il lupo, bramisce il cervo, vivono di luce le foglie, tacciono i semi e maturano i frutti. Nei nostri sogni, camminiamo a piedi scalzi sulla terra. Tutto questo รจ manifesto a chi si accorge. Questo mondo vive dentro di noi, anche quando, nella superficie del nostro esistere, passiamo indifferenti tra le mille voci che ci chiamano, tra i tanti segni che il cosmo natura ci invia per farci trovare la strada per ri-tornare a casa.
Anche quando viviamo la nostra esistenza fidandoci ciecamente del nostro intelletto, scordando che รจ limitante tradurre il ฮฝฮฟแฟฆฯ (nous) solo come intelletto. Esso รจ intuizione e abita negli abissi luminosi della nostra interioritร . Eโ quello che Plutarco definisce โgalleggianteโ, quello che nelle tempeste dove tutto si sovverte, ci tiene a galla.
ยฉ 2019 LunAria.me รจ un progetto di Manul, Patrizia Sira D'Intino. Tutti i diritti sono riservati.
Foto di Valentina Gonella - Colibrรฌ 2.0 Consulting Factory
Cookie policy - Privacy policy
Power by DDOS Technology
ย
ย